BIOETICA TRA PASSATO E FUTURO. DA VAN POTTER ALLA SOCIETA' 5.0 - LARGHERO E. (CUR.); LOMBARDI RICCI M. (CUR.)

BIOETICA TRA PASSATO E FUTURO. DA VAN POTTER ALLA SOCIETA' 5.0

di LARGHERO E. (CUR.); LOMBARDI RICCI M. (CUR.)
22,00

<DescrizioneBreve>A cinquant'anni dalla nascita della bioetica, è utile tornare alle sue origini e ripensarne la storia. Ed è necessario riflettere sui mutamenti scientifici, sociali e culturali avvenuti nel periodo, per attrezzarsi ad affrontare le sfide che il mondo sempre più complesso pone di fronte alla coscienza di uomini, medici e scienziati di oggi e domani. Le tecno-scienze dominano il mondo globale; tuttavia la scienza non è un'etica e non basta che una scoperta sia in apparenza rivoluzionaria per renderla moralmente accettabile; è indispensabile una profonda riflessione, che non può non affondare le radici anche nel nostro passato. Nel tempo la scienza e la tecnica, a supporto dell'arte medica, hanno aperto nuove prospettive di cura mutando radicalmente e talvolta irreversibilmente i concetti di salute e di malattia, di vita e di morte. Da tali presupposti è nata la bioetica, disciplina che dagli anni Settanta si è rapidamente diffusa e affermata nel mondo. Cinque decenni sono pochi, ma possono essere un tempo sufficiente per mettere in evidenza le potenzialità, le attese disattese, gli errori e soprattutto cogliere dall'esperienza quale possa essere la nuova mission. Da allora, di strada scienza e tecnica ne hanno fatta molta. E la bioetica? Nata per scuotere le coscienze proprio agli esordi di quelle attività che oggi fanno discutere filosofi e scienziati sulle reali possibilità schiuse dall'uomo all'uomo - non ultimo il potenziamento dell'umano - ci è sembrato opportuno chiederci se la bioetica abbia saputo, o potuto, svolgere il compito per cui era nata. Con contributi di: Sergio Belardinelli, Giulia Bovassi, Carlo Casalone, Carla Corbella,Francesco D'Agostino, Giovanni Fornero, Alberto Garda Gómez, Salvino Leone,Gonzalo Miranda, Luca Lo Sapio, Renzo Pegoraro, Vittorio Possenti, Roberto F. Scalon, Giuseppe Zeppegno.