EMIGRAZIONI ONIRICHE. SCRITTI SULLE ARTI - MANGANELLI GIORGIO; CORTELLESSA A. (CUR.)

EMIGRAZIONI ONIRICHE. SCRITTI SULLE ARTI

di MANGANELLI GIORGIO; CORTELLESSA A. (CUR.)
24,00
  • Titolo: EMIGRAZIONI ONIRICHE. SCRITTI SULLE ARTI
  • Sottotitolo: PROF CAPESTRO ARCHITETTURA (CONSIGLIATO)
  • Autore: MANGANELLI GIORGIO; CORTELLESSA A. (CUR.)
  • Editore: ADELPHI
  • Settore: MUSEI
  • Collana: BIBLIOTECA ADELPHI   n° 749
  • Anno: 2023
  • ISBN: 9788845937941
  • Pagine: 348
  • Volumi: 1

«Che bello non essere di professione critico d'arte, ma andar vagabondando ad adocchiare tele e disegni, e dir sciocchezze» proclama Manganelli nell'affrontare la pittura del Pitocchetto. In effetti, sarebbe arduo ravvisare in lui la serietà benpensante dello specialista: diffida dei musei, frutto di «una macchinazione, una prepotenza, una frode»; dichiara che allestire una pinacoteca «non è più sensato che fare abitare tutti i Giuseppe in un solo quartiere di una città»; e lascia trapelare che ai quadri, riflesso della «mentita consistenza» del mondo, preferisce talora i disegni, appartenenti «al luogo discontinuo dei fantasmi». Ma non ci si deve ingannare: l'«incompetenza» autorizza a essere imprecisi, emotivi, irresponsabili - esattamente ciò che permette alla critica di condividere la natura misteriosa, elusiva, notturna della letteratura. Non a caso nel 1977 Manganelli ha precisato che «lo scrittore è colui che è sommamente, eroicamente incompetente di letteratura». I saggi qui riuniti saranno allora letteratura generata dall'arte - o meglio dalle arti, visto che le sue predilezioni si estendono dalle statue stele lunigianesi, «feti di dèi», all'amata pittura del Seicento e agli amici come Toti Scialoja, fino agli ex voto e alle libellule-mascotte di Lalique, numi tutelari del viaggio. E proprio in quanto letteratura, svincolata da gravami disciplinari, questi scritti riescono a sovvertire ogni idea sull'arte e a insegnarci una nuova grammatica della visione. Come quando, a proposito dei Mangiatori di patate di Van Gogh, leggiamo: «Le patate sono notte, profondità, cimitero, tomba, nero, nerità; e hanno la forma sgraziata e concentrica del mondo».